Logo image
La riparazione e la verniciatura delle auto causano molte emissioni. Una nuova piattaforma consente di acquisire in modo efficiente le emissioni di CO₂ e di ridurle in modo mirato Photo: Shutterstock
La riparazione e la verniciatura delle auto causano molte emissioni. Una nuova piattaforma consente di acquisire in modo efficiente le emissioni di CO₂ e di ridurle in modo mirato Photo: Shutterstock

La riparazione e la verniciatura delle auto causano molte emissioni. Una nuova piattaforma consente di acquisire in modo efficiente le emissioni di CO₂ e di ridurle in modo mirato Photo: Shutterstock

Produzione e consumo Contenuto partner: Swisscom

Progetto pilota: autocarrozzerie verso le zero emissioni nette

Le riparazioni alla carrozzeria e gli interventi di verniciatura consumano molta energia. Una nuova piattaforma digitale aiuta le aziende a rilevare le proprie emissioni e ad adottare misure di riduzione. Il progetto pilota è stato avviato da AMAG, AkzoNobel, Zurich, Allianz e Swisscom, uniti in una collaborazione dai tanti vantaggi.

3

Condividi
Ascoltare
Logo image

Progetto pilota: autocarrozzerie verso le zero emissioni nette

Condividi
Ascoltare

6 Min.  •   • 

Oltre al paesaggio, le prime nevicate cambiano anche la situazione sulle strade: il fondo scivoloso e la scarsa visibilità aumentano il rischio di incidenti e portano, di anno in anno, a un incremento dei danni alle carrozzerie. La loro riparazione è complessa, lunga ma soprattutto ad alto consumo energetico. A incidere di più sui consumi sono le cabine di verniciatura e gli impianti di asciugatura, ma anche l’uso di compressori e saldatrici. Se intere parti come porte, paraurti o cofano vengono sostituite anziché riparate, il consumo di risorse cresce ancora di più. La riparazione in un’autocarrozzeria e un’officina di verniciatura comporta nel complesso notevoli emissioni carboniche.

Se il comparto vuole raggiungere entro il 2050 l’obiettivo delle zero emissioni nette sancito dalla tabella di marcia per la decarbonizzazione è quanto mai necessario adottare misure incisive. Molte aziende, in particolare PMI, si trovano infatti solo all’inizio del loro percorso. È vero che già oggi raccolgono tanti dati per il calcolo delle emissioni di CO₂ per clienti, autorità di regolamentazione o assicurazioni. Ma la misurazione da sola non basta. Perché lo sforzo si traduca in un vantaggio sul lungo periodo, servono anche misure efficaci ed efficienti in termini di costi. Mancano però ancora strumenti adeguati per aiutare le aziende che devono farsi carico sia delle misurazioni sia della programmazione delle misure.

Pressioni dalla supply chain

Allo stesso tempo si fa sempre più forte da parte della catena di fornitura la richiesta di maggior sostenibilità. Se le aziende a monte e a valle vogliono assumersi appieno le proprie responsabilità, non basta che si concentrino solo sulla propria attività. «Le emissioni di CO₂ non nascono unicamente all’interno della propria azienda, ma anche a monte e a valle, per esempio nell’acquisto o nella vendita di prodotti o servizi», spiega Christian Zeunert, responsabile Strategia e Sostenibilità presso Zurich Assicurazioni Svizzera. Per questo ridurre al minimo le emissioni delle singole aziende è nell’interesse di tutte le parti coinvolte.

«Autocarrozzerie e officine di verniciatura possono adottare misure per diventare più efficienti in termini di energia e risorse, collaborando con partner della loro catena del valore e, se ci sono le condizioni, applicando il principio del ‘ripara prima di sostituire’», aggiunge Zeunert.

Per fornire loro uno strumento adeguato, diverse rinomate aziende, tra cui il produttore di vernici AkzoNobel, la casa automobilistica AMAG, le compagnie assicurative Zurich e Allianz e l’azienda ICT Swisscom, si sono unite in un progetto pilota. L’obiettivo è una soluzione che renda facilmente misurabili le emissioni, spieghi in forma chiara interventi di riduzione efficienti dal punto di vista dei costi e consenta così un percorso realistico verso le zero emissioni nette.

Il punto di partenza è rilevare le emissioni di CO₂ delle aziende oggi di norma acquisite tramite questionari. «Tali moduli sono spesso disomogenei, complessi e richiedono una competenza in materia elevata da parte di chi li compila», dichiara Salvatore Malomo, Business Development Manager in AzkoNobel. Questo non favorisce certo la qualità dei dati. Molte aziende, poi, eseguono questo tipo di rilevazioni per conto proprio, il che fa perdere molto tempo alle PMI. «Con un questionario uniforme, semplice ma specifico per settore, si può ottenere già un significativo progresso», ribadisce Malomo.

L’obiettivo dei promotori era quindi creare una piattaforma che includesse le principali fonti di emissioni e desse alle aziende un supporto pratico ed efficiente all’azzeramento delle emissioni nette. «Le PMI hanno poco tempo e spesso un accesso limitato alle informazioni necessarie al calcolo. Per noi era quindi ancor più importante chiedere solo quei dati necessari a calcolare una parte rilevante delle emissioni di CO₂», spiega Res Witschi, delegato per la digitalizzazione sostenibile in Swisscom.

Res Witschi

«Molte PMI sono sotto pressione. Bisogna far loro capire che ridurre le emissioni conviene.»

Res Witschi

Delegato per la digitalizzazione sostenibile in Swisscom

Aperta ad altri sistemi

Oltre che per la facilità d’uso, la piattaforma spicca per la sua apertura ad altri sistemi: chi ha già calcolato le proprie emissioni di CO₂ con uno strumento o con l’aiuto di un consulente non dovrà rifarlo. I set di dati esistenti possono essere agevolmente integrati, caricati e armonizzati, evitando ridondanze e assicurando la comparabilità delle emissioni all’interno del settore. La piattaforma non rappresenta quindi una forma di concorrenza a strumenti già in uso, ma li va a completare garantendone la comparabilità.

Una volta raccolti i dati, nella dashboard della piattaforma si possono calcolare e visualizzare a livello grafico le emissioni di CO₂ emerse e i percorsi di riduzione adatti. Le aziende hanno anche la possibilità di condividere le informazioni necessarie con altre imprese che le useranno per la propria rendicontazione carbonica. Per finire, la piattaforma consente alle aziende di programmare i momenti migliori per investire in modo da conciliare la riduzione delle emissioni carboniche con il risparmio sui costi. «Molte PMI sono sotto pressione sul piano economico. Con la piattaforma possiamo dimostrare che abbattere le emissioni di CO₂ conviene, quantificando il risparmio in franchi e centesimi», conclude il delegato per la digitalizzazione sostenibile, Res Witschi.

Cooperare conviene

Il progetto pilota per autocarrozzerie e officine di verniciatura è fuori dal comune non solo per la soluzione facile da usare e adatta al target, ma anche per la sua genesi. Anziché sviluppare ognuno il suo modello, i promotori hanno riconosciuto fin dall’inizio i vantaggi e le potenzialità di una cooperazione e scelto di unire le loro forze per questo progetto, ignorando il fatto di essere concorrenti. Inoltre sono stati coinvolti anche altri attori. Un approccio che potrebbe fare scuola anche in altri campi.

«Abbiamo tutti lo stesso obiettivo: abbattere le emissioni di CO₂ nella catena del valore di autocarrozzerie e officine di verniciatura e accompagnare le aziende lungo questo processo. Per questo ha senso lavorare insieme», dice Ina Walthert, Head of Group Sustainability in AMAG.

E questo approccio sembra dare i suoi frutti: con Swisscom come sviluppatore tecnico, progettista e mediatore all’interno dell’ecosistema, è stato possibile nella fase di test della piattaforma coinvolgere dieci aziende del settore carrozzeria e verniciatura. Il loro feedback è stato estremamente positivo e incoraggiante. «Il valore aggiunto della nuova soluzione è per noi evidente. La disponibilità dei dati necessari per il calcolo delle emissioni di CO₂ ha innescato nella mia azienda un processo che mi consentirà di risparmiare CO₂ e costi attraverso misure mirate», conferma Achim Loth della Carrosserie Erni AG.

Al momento la piattaforma è ancora in fase di sperimentazione. Ma l’obiettivo dei suoi promotori è lanciarla già il prossimo anno, a patto che anche il verdetto finale di autocarrozzerie, officine di verniciatura e partner sia positivo. La nuova soluzione vedrà coinvolte circa 250 PMI e darà loro un supporto semplice ed efficace nel percorso di azzeramento delle emissioni nette. Nel frattempo sono in corso colloqui con aziende di altri settori con esigenze simili a quelle dei carrozzieri e dei verniciatori. La piattaforma, infatti, non è limitata a un singolo settore, ma destinata a un’applicazione il più ampia possibile. Per Simon Meili, responsabile della sostenibilità nel settore sinistri e prodotti assicurativi in Allianz Suisse, il punto è chiaro: «Se vogliamo raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050, il solo modo per farlo è insieme».

Avete domande o desiderate saperne di più sul progetto pilota? Saremo lieti di ricevere un vostro contatto.

Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di Swisscom.

Pubblicità

Articoli popolari

Articoli consigliati per voi

Immagine della produzione di serie di BMW
Sustainable Start-up

Elettrica, efficiente e senza conducente: Embotech automatizza la logistica

Foto: Lidl Schweiz
Produzione e consumo

Passo dopo passo verso la dieta del futuro

https://unsplash.com/de/fotos/person-die-there-is-no-planet-b-poster-in-der-hand-halt-ycW4YxhrWHM
Economia

Il settore finanziario svizzero è chiamato a rendere le sue attività più "verdi"

Articoli simili

Il controprogetto all’iniziativa per imprese responsabili dà una spinta al Carbon Accounting
Clima ed energia

Il controprogetto all’iniziativa per imprese responsabili dà una spinta al Carbon Accounting

Foto: Adobe Stock
Economia

Come la lasagna digitale migliora il bilancio del CO2₂

Foto: Shutterstock
Economia

Progetti sostenibili di successo di imprese in Svizzera