Come vi siete ripartiti il lavoro?
Urs ha una grande esperienza in strategia, finanza e IT, mentre io mi occupo di sviluppo, marketing e vendite. Insieme abbiamo formato il nostro team, in cui le competenze dei componenti si completano a vicenda: un aspetto fondamentale per la riuscita del progetto, a cui anche gli investitori prestano molta attenzione.
Yeastup ha sviluppato il prodotto «Yeastin». Di cosa si tratta?
Yeastin è una polvere proteica nativa. La particolarità è che apporta la giusta quantità di aminoacidi essenziali, i componenti alla base delle proteine. Questo profilo aminoacidico vegano presenta una qualità pari a quello delle proteine animali. Tutte le altre proteine vegetali, compresa la popolare proteina del pisello, possono essere assimilate meno dal nostro organismo. In tale ottica, non dobbiamo allevare animali o colture vegetali. Oltre a Yeastin, estraiamo dalla parete cellulare del lievito anche polisaccaridi e commercializziamo questi carboidrati speciali, come i betaglucani, come fibre alimentari di alta qualità con il marchio «UpFiber».
Avete in programma altri prodotti?
In primo luogo vogliamo contribuire a diffondere i nostri prodotti. Yeastup opera nel settore business-to-business. Non ci rivolgiamo quindi direttamente ai consumatori, ma riforniamo principalmente l’industria alimentare. La richiesta della nostra Yeastin Protein è già alta. È un prodotto molto versatile che può essere utilizzato per produrre barrette proteiche, prodotti alternativi alla carne e al formaggio e integratori alimentari. Ritengo che le nostre fibre alimentari, oltre alle loro proprietà salutari e funzionali, abbiano prospettive interessanti anche nell’industria cosmetica.
Supponiamo che Yeastup si affermi sul mercato: riuscirà a reperire una quantità sufficiente di lievito?
Sì. Ci siamo assicurati la fornitura in tutta Europa per dieci anni. Attualmente produciamo piccole quantità nel Cantone di Friburgo e in futuro nei Paesi Bassi. In una prima fase abbiamo deciso di non creare una nostra fabbrica, ma di commissionare la produzione ad alcuni partner.