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Economia

E se Swiss, davvero, riattivasse la rotta Lugano-Zurigo?

Dopo l'apertura dell'amministratore delegato Dieter Vranckx, la palla passa alla politica – Filippo Lombardi: «Siamo ovviamente interessati, a maggior ragione se di mezzo c'è un aereo elettrico»

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E se Swiss, davvero, riattivasse la rotta Lugano-Zurigo?

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Aereo elettrico, dove sei? Anzi, quando arrivi? La doppia domanda, oggi, sta stuzzicando gli addetti ai lavori di Lugano Airport. Il motivo? In un'intervista concessa al SonntagsBlick, l'amministratore delegato di Swiss – Dieter Vranckx, fra l'altro al passo d'addio – ha fatto capire che la compagnia di bandiera, un domani, potrebbe riattivare la rotta Agno-Zurigo. Di più, per la stessa Swiss sarebbe addirittura interessante farlo. La condizione, tuttavia, è che «prima o poi», volendo riprendere le parole del massimo dirigente, sul mercato arrivi appunto un aereo elettrico. Parentesi: no, non è un pesce d'aprile. Semmai, è una piccola, grande apertura concessa dal vettore allo scalo luganese.

Dall'addio a un altro no: gli ultimi anni

I rapporti fra Swiss, Agno e la Città di Lugano, nel corso del tempo, sono stati spesso turbolenti. Per non dire peggio. Il primo smacco risale a una decina di anni fa, quando il vettore elvetico decise di togliere la rotta da e per Zurigo a Darwin, suo partner storico, complice l'ingresso di Etihad nella compagnia regionale. Poi, nel 2019 e dopo un'epoca dettata da una concorrenza che in molti definirono sleale per il volo su Ginevra, l'addio definitivo allo scalo. «Senza nemmeno una telefonata o un'e-mail» disse all'epoca al Corriere del Ticino il sindaco Marco Borradori. Il quale, senza mezzi termini, sentenziò: «Non salirò mai più su un aereo Swiss».

Di recente, invece, la compagnia elvetica aveva risposto picche all'Associazione passeggeri e aeroporti della Svizzera italiana, l'ASPASI, che in seguito all'incidente ferroviario avvenuto all'interno del tunnel di base del San Gottardo aveva scritto al Municipio di Lugano. Chiedendo, in attesa che il traffico passeggeri attraverso la galleria ferroviaria venisse completamente ripristinato, di esercitare pressione su Swiss al fine di riattivare i collegamenti aerei fra Agno e Ginevra e fra Agno e Zurigo. «Riattivare le rotte? Non è previsto» la gelida risposta del vettore. Tanti saluti e nemmeno grazie, insomma.

«Abbiamo saputo reagire, tagliare i costi e sviluppare la business aviation, tant'è che da tre anni Lugano-Agno fa addirittura utili. Grazie a questo puntiamo sul rinnovo della concessione federale nel 2026. A quel punto, lo scalo sarà pronto a riprendere i voli di linea, che per noi restano un obiettivo importante»

Filippo Lombardi, municipale di Lugano responsabile dell'aeroporto

La parola al municipale

Le cose, appunto, ora potrebbero cambiare. Sempre che le promesse fatte nel campo dell'aviazione elettrica si dimostrino abbastanza solide per arrivare, infine, a un ingresso nel mercato. Conforta, in questo senso, che la scandinava SAS abbia già messo in vendita (ed esaurito) i biglietti per tre voli elettrici inaugurali tra Danimarca, Svezia e Norvegia. La data? Il 2028.

Bene, benissimo verrebbe da dire. E la politica? Quanto è stuzzicata dall'idea di un possibile ripristino dei voli da e per Zurigo? Da noi contattato, Filippo Lombardi, responsabile dell’aeroporto in Municipio a Lugano, spiega: «Lugano ha dovuto prendere atto delle malaugurate scelte di Swiss cinque anni or sono, scelte che hanno condannato tanto il collegamento con Ginevra quanti quello con Zurigo. Scelte sbagliate, che hanno portato l'aeroporto a un dito dalla chiusura. E la chiusura, beh, sarebbe stata per sempre».

E ancora: «Abbiamo saputo reagire, tagliare i costi e sviluppare la business aviation, tant'è che da tre anni Lugano-Agno fa addirittura utili. Grazie a questo puntiamo sul rinnovo della concessione federale nel 2026. A quel punto, lo scalo sarà pronto a riprendere i voli di linea, che per noi restano un obiettivo importante. Per Ginevra degli interessati ci sarebbero già. Ben venga, direi, anche il ritorno di Swiss su Zurigo. Un volo che del resto ha senso solo se operato da Swiss o almeno in code-share con Swiss, visto che il 95% dei passeggeri lo prendeva per continuare su altre destinazioni, appunto con Swiss».

Non finisce qui: «aereo elettrico» è musica pura, per le orecchie di Lombardi. «Siamo ovviamente interessati anche noi ai velivoli elettrici, non a caso ne abbiamo già preso uno per la scuola di volo» spiega il nostro interlocutore. Detto ciò, «non sappiamo ancora quanti anni ci vorranno affinché i prototipi diventino aerei omologati per le linee civili. A ogni modo, questa notizia è una conferma della strategia seguita in questi anni da Lugano-Agno: gestione oculata e senza perdite malgrado l'assenza dei voli di linea, mantenimento dell'asset strategico in mano alla città, prontezza a riprendere i citati voli di linea quando sarà il momento, collaborando con investitori privati per uno sviluppo ulteriore».

Marcello Pelizzari, «Corriere del Ticino» (31.03.2024)

Qui, Sustainable Switzerland pubblica contenuti curati da Corriere del Ticino.

Questo articolo è pubblicato su

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