Di più, Pro-Rail Alliance – associazione che raggruppa una ventina di organizzazioni non-profit e oltre 150 aziende attive nel ramo ferroviario – da tempo sottolinea che i treni notturni emettono, citiamo, «ben trenta volte meno CO2 rispetto a un viaggio in aereo sulla stessa tratta». Il dato, di per sé, è corretto. Anche se è stato contestato, fra gli altri, da Luca Bortolani, fra i fondatori di Twiliner, start-up zurighese che intende sfidare aerei e treni notturni collegando Zurigo alle maggiori città europee via bus (di lusso). «È un’opzione che non ritengo così ecologica, visto che questi convogli circolano con meno persone» ci aveva detto il dirigente.
Benedikt Weibel, già presidente e amministratore delegato delle Ferrovie federali svizzere, in un'intervista al Tages Anzeiger si è spinto oltre. Sostenendo che, in Svizzera, «non un solo franco di sovvenzione dovrebbe essere investito in un treno notturno». Weibel, a tal proposito, ha spiegato che i treni notturni, come l'ultimo Nightjet delle ÖBB, hanno più o meno le dimensioni di un aereo con 254 posti a sedere. Ancora Weibel: «Ma il treno notturno viaggia una volta durante la notte e poi resta fermo tutto il giorno, per tornare indietro la notte successiva». Tradotto: i vantaggi ambientali sarebbero minimi. Affinché i vantaggi, fronte emissioni, aumentino, occorrerebbe aumentare la capacità o, se preferite, il numero di cuccette, a detta dell'ex dirigente. Non solo, questi treni andrebbero convertiti in modo da poter essere utilizzati anche di giorno.
E proprio la circolazione di treni più lunghi nelle ore diurne, stando a Weibel, è la chiave per aiutare il clima. «Le FFS stanno valutando la possibilità di far circolare un treno diretto che colleghi Basilea a Londra in cinque ore. Questo treno ha 1.000 posti a sedere e può circolare quattro volte al giorno. Un'iniziativa del genere fa bene al clima e non richiede sovvenzioni».
Le ÖBB, per contro, hanno rispedito al mittente le critiche. Un treno diurno della stessa lunghezza del Nightjet, ha spiegato un portavoce delle Ferrovie austriache, «ha circa 420 posti a sedere e non 1.000 come si è detto. Stiamo anche facendo circolare il nuovo Nightjet in doppia corsa, ad esempio tra Norimberga e Amburgo: in questo caso, la capacità è doppia». Non finisce qui: «I treni notturni sono un'alternativa sostenibile ai voli a corto raggio. Spesso, sono l'unica alternativa. Soprattutto quando la distanza e l'infrastruttura esistente fanno sì che i viaggi richiedano molto tempo. I treni notturni hanno un effetto chiaramente dimostrabile sul clima».
Al di là delle singole posizioni, l'incidente diplomatico è servito. Difficilmente, in ogni caso, si svilupperà fra i viaggiatori una «vergogna di viaggiare su un treno notturno». E non soltanto perché è difficile immaginare una singola parola che riassuma un concetto così ampio.