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I dati favoriscono la protezione del clima

Uffici della Erich Keller AG, fondata nel 1951, a Sulgen TG, dove si trova la sede centrale dal 1981. Foto: PD

Economia Contenuto partner: Swisscom

I dati favoriscono la protezione del clima

Le aziende non hanno più altra scelta se non quella di prendere sul serio la gestione delle emissioni. Solo chi ora punta sulla sostenibilità rimarrà competitivo nel lungo periodo. Swisscom sostiene le aziende in questo percorso con diverse offerte.

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A seguito del dibattito sul clima, da qualche tempo «sostenibilità» è una parola chiave in cima all’agenda politica. A causa degli sviluppi del mercato energetico in termini di disponibilità e di prezzo, il tema assume sempre più importanza e continua a preoccupare i cittadini svizzeri. Ma anche le aziende si confrontano con questo problema e cercano soluzioni per ridurre i costi e la loro impronta ecologica, comportandosi in modo più sostenibile sul mercato. Il business sostenibile è diventato un fattore competitivo chiave e diventerà sempre più importante. La digitalizzazione può contribuire molto all’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2.

Affinché le aziende possano adottare qualsiasi misura e ridurre le emissioni di CO2, è necessario innanzitutto rilevare la situazione reale. A tal fine, hanno bisogno di un bilancio del CO2 composto da cifre affidabili, poiché solo con la contabilizzazione del CO2 è possibile formulare obiettivi ambientali e climatici chiari e ricavare il potenziale di riduzione. L’azienda di telecomunicazioni e IT Swisscom persegue da anni obiettivi ambiziosi di protezione del clima e vanta un’esperienza pluriennale nel trattamento dei dati nonché un portafoglio verde nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). «I dati sono un elemento chiave nel percorso verso la neutralità climatica», afferma Urs Lehner, Responsabile Business Customers di Swisscom.

Grazie a decenni di impegno nei confronti dell’ambiente, Swisscom è diventata l’azienda di telecomunicazioni più sostenibile al mondo. Entro il 2025, l’azienda intende raggiungere la neutralità climatica lungo l’intera catena del valore, secondo il suo obiettivo interno. Inoltre, vuole offrire un contributo positivo alla riduzione delle emissioni e risparmiare un milione di tonnellate di CO2 l’anno insieme ai suoi clienti. Per Lehner è chiaro: «Il settore dell’ICT dispone di una grande leva per ridurre il CO2».

Una base precisa che poggia sui fatti

Avvalendosi di questo know-how, Swisscom sta collaborando con i propri partner per sviluppare una gamma completa di servizi climatici per i clienti commerciali, al fine di sostenerli nei loro sforzi per migliorare l’impronta di carbonio. L’offerta è modulare; si basa sull’esperienza di Swisscom nell’ICT verde e nelle soluzioni basate sui dati, come il lavoro con algoritmi complessi. Il fulcro del modello è la cooperazione strategica con i partner per offrire piattaforme software e consulenza sul clima. Lehner aggiunge: «Oggi, le analisi dell’impronta di carbonio si basano ancora in gran parte su sondaggi e modelli. L’analisi dell’impronta di carbonio basata sui dati, invece, si avvale di fatti, quindi è molto più precisa e fornisce una base per il raggiungimento constatabile degli obiettivi e la misurazione ricorrente dell’efficacia delle misure adottate».

Nel suo impegno per la decarbonizzazione e la promozione dell’imprenditoria sostenibile, Swisscom è già riuscita a conquistare diversi clienti pilota, ossia aziende che perseguono l’obiettivo di migliorare il rilevamento dell’impronta climatica, facilitando così la definizione di obiettivi ambiziosi e la riduzione di CO2. Uno di questi clienti pilota è Erich Keller AG arredi interni, design e tecnologia di Sulgen TG, che riceve il supporto di Swisscom per rendere visibili le emissioni di CO2. Inoltre, Swisscom, in collaborazione con un partner, fornisce all’azienda una consulenza climatica per mostrarle dove può risparmiare CO2, nell’ambito della sua ­attività di produzione di postazioni di lavoro di sistema per la borsa e il trading di valuta estera, per i centri di comando, i centri di controllo e gli studi.

Un progetto pilota di successo

Urs Mauchle, comproprietario e Presidente del Consiglio di amministrazione di Erich Keller AG, spiega i motivi della partecipazione al progetto pilota, che hanno a che fare con il DNA dell’azienda stessa: «La nostra azienda ha introdotto un sistema di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001 già nel 1997, come una delle prime falegnamerie svizzere in assoluto». Anche la climatizzazione ad alta efficienza energetica degli edifici è stata una delle attività principali per un periodo simile, afferma, e l’azienda ha collaborato con Swisscom in diverse occasioni. «Quando siamo stati contattati da Swisscom per il progetto pilota, abbiamo accettato senza esitare». Infatti, nonostante l’impegno di lunga data nella gestione ambientale, fino a poco tempo fa l’azienda aveva poca esperienza o competenza nel bilanciamento del CO2. «Ora abbiamo già fatto un grande passo avanti nel progetto pilota» afferma Mauchle.

Inoltre, Erich Keller AG è stata in grado di preparare in circa tre mesi un bilancio provvisorio del CO2 per il 2021, per un progetto di fornitura dei negozi di Swisscom, che si è rivelato sorprendentemente valido. In sostanza, Mauchle vuole essere in grado di adottare un approccio semplice e pragmatico al bilanciamento: «Questo per garantire che le nostre risorse vengano utilizzate principalmente per migliorare l’impronta di carbonio e non per raccogliere dati». I dati interni ed esterni sono stati raccolti e valutati con uno strumento software. Questo processo è risultato più facile grazie ai dati interni già disponibili. «D’altra parte, la raccolta dei dati per i pezzi speciali, unici o ordinati solo sporadicamente presso i fornitori è stata più complessa», aggiunge Mauchle. «Questa era ed è una sfida».

Definire la politica aziendale in materia di CO2

Guardando al futuro, Erich Keller AG intende trasformare il bilancio CO2 in una componente fissa del sistema di gestione, e integrare il sistema di gestione ambientale esistente secondo la norma ISO 14001. «Questo implica la ­definizione di una politica aziendale in materia di CO2 e la sua istituzionalizzazione, ad esempio attraverso l’adeguamento software del sistema ERP per la raccolta automatica dei dati», come spiega Urs Mauchle. In ­termini di contenuti, una delle prossime integrazioni prevede il rilevamento e il calcolo dell’inquinamento da CO2 derivante dal tragitto casa-lavoro dei dipendenti. Urs Mauchle riassume così la lezione appresa dal progetto pilota: «Vogliamo migliorare il più rapidamente possibile il progetto di bilanciamento delle emissioni di CO2, in modo da poter determinare con ancora maggior precisione in futuro quali sono le leve più efficaci per risparmiare CO2. Su questa base, intendiamo poi definire ulteriori misure».

Grazie all’esperienza acquisita con i clienti pilota, Swisscom prevede di lanciare le sue offerte in modo ampio sul mercato e creare un ecosistema con vari partner. L’offerta è costituita essenzialmente da quattro componenti. Le soluzioni di Green ICT come Work Smart, Internet of Things (IoT) o Cloud forniscono la base per ridurre le emissioni di CO2.

Per determinare un bilancio climatico, è necessaria una soluzione software di supporto organizzata come un servizio. Segue poi un servizio di consulenza per l’elaborazione di una strategia climatica sostenibile, che può anche essere certificata per dimostrare gli sforzi compiuti. La quarta componente riguarda l’integrazione affinché, ad esempio, la mobilità diventi più sostenibile e l’efficienza degli edifici migliore. Nel processo, viene sviluppata una soluzione su misura per ogni cliente, che può essere assemblata e ampliata in modo modulare.

Pressione crescente ad agire

Gli sviluppi geopolitici hanno cambiato notevolmente la situazione per le aziende. Inoltre, la crescente regolamentazione politica aumenta la pressione ad agire, ma anche la volontà delle aziende di cambiare. Al giorno d’oggi, nessuno può astenersi dall’affrontare questioni riguardanti la sostenibilità come la gestione e il risparmio di CO2, l’impronta di carbonio e la decarbonizzazione e di cercare ­soluzioni. Urs Lehner lo afferma in modo inequivocabile: «La que­stione non è se un’azienda investe nella sostenibilità, ma quando lo fa».

Questa consapevolezza riguarda l’intera economia, con tutte le grandi aziende e le PMI, poiché la trasformazione digitale è già in pieno svolgimento e non può più essere fermata. Anche solo ­alcune misure nell’ambito dell’intelligenza artificiale, dell’IoT o delle soluzioni cloud, insieme a centri dati efficienti dal punto di vista climatico, portano a risultati inimmaginabili nella riduzione dell’impronta ecologica di ogni azienda in Svizzera. E oltre al potenziale di ottimizzazione, spesso possono emergere preziose idee per la progettazione di nuovi modelli di business.

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