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Scambio di esperienze: nella collaborazione tra i team IT e Corporate Responsibility il confronto su temi concreti è fondamentale. Foto: Istock

Economia Contenuto partner: Swisscom

Corporate Responsibility e IT: insieme per un futuro sostenibile

Una collaborazione alla pari tra Corporate Responsibility e IT è di fondamentale importanza per un reporting sulla sostenibilità professionale. Eppure in numerose imprese c’è ancora parecchio da fare. Una nuova comunità intende facilitare l’interazione e il confronto tra i diversi settori.

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L’Ordinanza concernente la relazione sulle questioni climatiche è in vigore dall’inizio di quest’anno. La disposizione dal titolo un po’ contorto fa parte del Diritto delle Obbligazioni svizzero sulla rendicontazione non finanziaria e impone alle società elvetiche aperte al pubblico di documentare la loro impronta ecologica. Le imprese sono tenute a fornire maggiore trasparenza – soprattutto sugli indicatori ambientali che in futuro saranno usati come metro di valutazione allo stesso modo di fatturato, utili e dividendi. L’intento è chiaro: gli obblighi complementari di reporting devono incentivare le aziende a decarbonizzare volontariamente i loro bilanci e ad abbandonare le attività dannose per l’ambiente.

Excel e altri tool

Attualmente a essere soggette all’obbligo di rendicontazione sono solamente le grandi imprese che hanno un fatturato di oltre 40 milioni di franchi, un totale di bilancio superiore a 20 milioni di franchi e più di 500 collaboratori. Ma anche quelle più piccole sono tenute a renderne conto se rientrano nella catena di fornitura di un’azienda con obbligo di reporting. A breve una nuova bozza di legge dovrebbe inoltre abbassare la soglia per le imprese soggette a tale dichiarazione.

Indipendentemente da questo, già oggi le aziende cercano di farsi un’idea sui loro fattori d’impatto climatico. Parecchie, però, sono ancora all’inizio. Lo si capisce, tra le altre cose, dalla lunghezza dei report di sostenibilità e dagli strumenti di cui si avvalgono per rilevare i parametri. «In effetti sono molti i responsabili che lavorano ancora con Excel e che registrano manualmente i dati per il reporting climatico», conferma Res Witschi, responsabile della digitalizzazione sostenibile presso Swisscom. Le informazioni, dice, sono spesso salvate in modo decentralizzato, il che rende più difficile per i collaboratori recuperare gli indicatori corretti. «Il lavoro può essere molto lungo e complesso», afferma Witschi.

Particolarmente importante per la raccolta dei dati di Corporate Responsibility è il ruolo dell’IT. «Un’ipotesi che negli ultimi due anni abbiamo più volte ripetuto durante gli incontri pubblici e che ci è stata confermata da numerose imprese», spiega Marion Roeder, Business Development Data Driven Sustainability da Swisscom.

Le ragioni sono evidenti: l’IT controlla i flussi dei dati nelle aziende. Sarebbe quindi ideale affidargli l’analisi delle cifre rilevanti ai fini della sostenibilità. Inoltre implementa nelle aziende nuovi software tra cui quelli in grado di raccogliere gli indicatori di sostenibilità delle diverse aree. Il servizio informatico, infine, può assumere il ruolo d’innovatore, p. es. per accelerare i processi grazie all’intelligenza artificiale o all’Internet of Things.

Fino a qualche anno fa da Swisscom le questioni riguardanti la sostenibilità venivano trattate da un gruppo ristretto di persone. Quando in occasione di un pensionamento è stata ristrutturata l’organizzazione, si è reso necessario sostituire al più presto i percorsi di comunicazione informali con metodi chiaramente definiti, accedere a fonti di dati essenziali e riassegnare le competenze. C’era il rischio che altrimenti la rendicontazione non sarebbe più stata conforme alla normativa.

«I cambiamenti necessari non sono stati accolti positivamente da tutti – anche perché spesso è mancata la comprensione reciproca oppure la suddivisione dei ruoli non era ben definita», spiega Res Witschi. I responsabili non avevano una base comune e non parlavano la stessa lingua. «Prima di arrivare alla situazione attuale è stato necessario un lungo lavoro d’informazione, pazienza e una chiara strategia», aggiunge Roeder.

Non sorprende, quindi, che Swisscom suggerisca a tutte le imprese che muovono i primi passi in questa direzione, di cercare fin da subito il dialogo con tutte le parti interessate – vuoi le persone dell’IT o quelle degli acquisti, del management, del controlling e addirittura del consiglio di amministrazione. «La sostenibilità e le disposizioni risultanti riguardano ogni livello dell’organizzazione », spiega Roeder.

Valore aggiunto per le imprese

Cosciente della sfida posta dall’introduzione di un reporting sulla sostenibilità al passo coi tempi, Swisscom sta per lanciare una propria community. Che ce ne sia bisogno il fornitore di servizi ICT l’ha potuto appurare sia nel corso di progetti con la clientela che parlando con la gente in occasione di diversi eventi. Esistono già dei gruppi di utenti specifici che discutono sull’introduzione di soluzioni software concrete, p. es. lo Sweep User-Group dell’omonima startup. Oppure community come GreenBuzz Global, che spiegano anche le normative sulla sostenibilità e le loro conseguenze, il più delle volte su larga scala. Quello che manca, invece, è una comunità che si occupi della collaborazione tra IT e Corporate Responsibility. «Ci siamo accorti che possiamo offrire un valore aggiunto per le imprese – non da ultimo perché abbiamo fatto lo stesso identico percorso e disponiamo di una solida rete di contatti con le imprese svizzere», afferma Roeder.

All’inizio di aprile è stata attivata una versione beta della community per un circolo ristretto di utenti che comprendeva rappresentanti d’imprese operanti in diversi settori, come impiantistica, assicurazioni, servizi pubblici, energia, produzione o generi alimentari. La prima riunione è servita soprattutto per testare il formato, visto che struttura e contenuti dovevano rispondere interamente alle esigenze dei partecipanti.

In futuro a ogni incontro della community verranno discussi da due a un massimo di tre temi proposti dai rappresentanti dei settori IT e Corporate Responsibility. Nelle sessioni di breakout i partecipanti e il personale esperto approfondiscono tematiche specifiche con gli altri membri della community. «Si tratta di dibattiti di qualità. Le problematiche e le soluzioni vanno discusse apertamente seguendo un metodo stabilito », precisa Roeder. Questo incontro in presenza si terrà tre o quattro volte all’anno – avrà una durata di tre ore circa e a ospitarlo sarà il Business Campus di Swisscom nell’Hardbrücke di Zurigo.

Contatti preziosi

Dopo il lancio della versione beta, Tabea Brielmann, project manager Sostenibilità presso DT Swiss, commenta: «Confrontarmi con i partecipanti di altri settori mi ha dato degli input preziosi. È interessante vedere che molte aziende sono alle prese bene o male con le stesse sfide. Inoltre apprezzo molto il fatto di poter partecipare attivamente allo sviluppo del formato. Sono convinta che il coinvolgimento di specialisti di diverse tematiche sia utile per fornirci spunti di riflessione che influiscono positivamente sul dibattito». La community è iniziata in piccolo ad aprile 2024 e in futuro potrà eventualmente espandersi, fermo restando che la qualità deve venire prima della quantità. «Diamo priorità al dialogo e allo scambio di esperienze, e questo funziona soltanto se sono presenti le persone giuste», conclude Roeder.

Sono invitati a partecipare i responsabili d’imprese che hanno già mosso i primi passi nella rendicontazione sulla sostenibilità. I partecipanti devono sapere quali sfide attendersi e con quali questioni devono confrontarsi. Affinché i vantaggi siano tangibili per tutti viene richiesto un certo impegno da parte della community. Per il resto le linee guida sono relativamente flessibili. «Per certi versi molti dei partecipanti sono a noi affini. La comunità non ha finalità commerciali e da parte nostra siamo aperti a tutte le persone interessate ad aiutare a gettare un ponte tra IT e sostenibilità», afferma Roeder. Ad essere decisivi non sono le dimensioni o la relazione con il cliente quanto piuttosto le esperienze e lo spirito d’iniziativa – per consentire un dialogo alla pari tra sostenibilità e IT.

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Marion Roeder Business Development Data Driven Sustainability presso Swisscom

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Res Witschi Responsabile della digitalizzazione sostenibile presso Swisscom

Agire sostenibile

I 5 fattori principali sulla community

  • Piattaforma di confronto per responsabili IT e ESG
  • Libero accesso al know-how; unità organizzativa e business trasversale
  • Best practices e apprendimento
  • Problematiche direttamente dalla pratica
  • Espansione del network
maggiori informazioni sulla sostenibilità data-driven

Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di Swisscom.

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