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Smontaggio di una batteria ad alta tensione: all’inizio dell’anno il BMW Group ha avviato con SK tes un progetto paneuropeo di riciclaggio delle batterie. Photo: BMW

Economia Contenuto partner: BMW

Riciclaggio delle auto: fonte di materie prime per la lotta al cambiamento climatico

Un tempo i rottami finivano in discarica, oggi diventano una materia prima per produrre nuove generazioni di veicoli. Con la sua esperienza, il Recycling and Dismantling Centre BMW non solo promuove l’economia circolare nel Gruppo, ma supporta anche le aziende di riciclaggio in tutto il mondo nel rendere più sostenibile l’industria automobilistica.

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Riciclaggio delle auto: fonte di materie prime per la lotta al cambiamento climatico

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Per centrare entro il 2050 l’obiettivo dello zero netto, nei prossimi anni servirà una drastica riduzione delle emissioni globali di CO₂. Tuttavia, anziché decrescere, aumentano a ritmo continuo. Per questo, oltre agli approcci già consolidati, diventa ancor più importante prendere nuove strade per arrestare il cambiamento climatico. Anche nell’industria automobilistica, dove tante Case stanno concentrando i propri sforzi di sostenibilità soprattutto sulla mobilità elettrica, grazie alla quale si riesce di fatto a ottenere un notevole abbattimento delle emissioni di CO₂.

Eppure, una delle leve più importanti nella lotta al cambiamento climatico finora sottovalutata è rappresentata dalle materie prime, soprattutto secondarie. Alla fine conviene di più riciclare e riutilizzare quello che già esiste, risparmiando notevoli quantità di anidride carbonica, piuttosto che produrlo ex novo con un notevole dispendio di energia. La produzione di alluminio da materiale riciclato genera per esempio fino al 95% di emissioni di CO₂ in meno. Anche l’acciaio, il rame e la plastica evidenziano potenziali di risparmio significativi. È così che il ricondizionamento di materiali preziosi provenienti da veicoli giunti al termine del loro ciclo di vita, da batterie usate o da scarti di produzione diventa una colonna portante della mobilità del futuro.

Al Recycling and Dismantling Centre (RDZ) del BMW Group di Monaco lo hanno capito da tempo. Per oltre 30 anni il centro ha analizzato e sviluppato processi e metodi per disassemblare i veicoli fuori uso nella più ampia misura e nella migliore qualità possibile per recuperarne i preziosi materiali. Il BMW Group non ha tenuto per sé il know-how maturato sul riciclaggio, ma ha scelto di condividerlo con circa 3000 aziende dell’industria del riciclaggio in tutto il mondo. Obiettivo: accelerare i metodi di recupero affermati a livello globale e acquisire importanti conoscenze per lo sviluppo di nuovi veicoli.

Attraverso la piattaforma gratuita IDIS (International Dismantling Information System), alla cui creazione l’RDZ ha fortemente contribuito, le aziende di riciclaggio hanno accesso a dati e risultati. Sono circa 3000 le imprese in 32 Paesi che usano questa banca dati comune sul riciclaggio.

Smantellamento sistematico

Secondo l’Ufficio federale dell’ambiente, ogni anno nella sola Svizzera vengono ritirati dalla circolazione ca. 200 000 veicoli. I mezzi incidentati e fuori uso vengono disassemblati in maniera sistematica per recuperarne le preziose materie prime. Secondo l’Ufficio federale di statistica (UST), nel 2022 in Svizzera la quota di riciclaggio dei veicoli dismessi era pari a ben il 95% del peso totale di un veicolo. Una parte significativa è costituita da metalli come l’acciaio, l’alluminio e il rame che vengono di nuovo trasformati nelle fonderie.

Idealmente, le aziende di riciclaggio rimuovono prima tutti i fluidi, gli pneumatici e le batterie. Poi smontano altri componenti riutilizzabili che vengono reintrodotti nel ciclo come ricambi. Solo una volta sfasciato, il veicolo è avviato alla pressa per consentirne il trasporto, e poi al trituratore.

Attraverso le fonderie, le materie prime ritornano nel processo produttivo di automezzi e di altri prodotti. Ciò che resta viene utilizzato nei valorizzatori termici per produrre energia termica e quindi elettricità e teleriscaldamento.

Batterie ad alta tensione

Il comparto delle batterie ad alta tensione del trasporto elettrico è emblematico dei progressi raggiunti dal riciclaggio dei veicoli. Nell’ambito di una partnership a lungo termine con SK tes, leader nelle soluzioni per il ciclo di vita tecnologico, il BMW Group ha di recente lanciato un processo di riciclaggio di questo tipo in Europa. Le batterie ad alta tensione non più idonee all’uso provenienti dai settori di sviluppo, produzione e mercato vengono raccolte e consegnate a SK tes. Qui sono prima triturate meccanicamente, poi disassemblate nei loro preziosi componenti con un processo di idrometallurgia che recupera in modo efficiente nichel, cobalto e litio per poi reinserirli come materie prime secondarie nello sviluppo di sistemi di trazione di nuova generazione.

Entro il 2026, le batterie ad alta tensione saranno riciclate in un ciclo chiuso anche negli Stati Uniti e in Messico. Le più recenti scoperte di questi progetti di riciclaggio andranno a beneficio dei reparti di sviluppo che le useranno per progettare vetture nuove. Dopotutto, la scelta di componenti e materiali è cruciale ai fini della futura riciclabilità di un veicolo. Il BMW Group chiama questo principio Re:Think, Re:Duce, Re:Use e Re:Cycle. L’obiettivo è ottenere un design circolare che permetta ai veicoli al termine del loro ciclo di vita di diventare fonte di materie prime per nuovi modelli. Un elemento chiave è l’uso di monomateriali al posto di materiali compositi, che consentono un riciclaggio semplificato grazie a una composizione più pura.

Fattore tempo

Anche il fattore tempo è cruciale nel riciclaggio: più rapidamente l’azienda di riciclaggio disassembla il prodotto nelle sue singole parti, più diventa interessante il recupero delle materie prime secondarie. Per questo si adottano sempre più metodi per smontare facilmente i componenti, separandone i materiali. Al posto dell’incollaggio si usano soluzioni di collegamento innovative che migliorano il riciclaggio. Sin dalla fondazione, l’RDZ ha fornito importanti input a nuovi modelli di veicoli, materiali e tecnologie, sempre con un focus sul recupero. Con l’affermarsi della mobilità elettrica, sta consolidando ulteriormente il suo ruolo di centro di eccellenza per il riciclaggio dei veicoli. In un’epoca in cui l’economia circolare ha un forte peso per l’industria automobilistica, i risultati dell’RDZ sono sempre più fondamentali.


«Alla fine condividere il know-how ci aiuta a proteggere meglio il clima»

Intervista a Jörg Lederbauer, responsabile del Recycling and Dismantling Centre (RDZ) del BMW Group.

Nato in Austria, Jörg Lederbauer è direttore del reparto Circular Economy, Spare Parts Supply High Voltage Battery and Electric Powertrain di BMW AG.

Il BMW Group ha fondato il Recycling and Dismantling Centre (RDZ) a Monaco più di una trentina di anni fa. Perché avete scelto di rendere pubbliche le conoscenze sul riciclaggio acquisite dal centro? Per un vantaggio competitivo?

Jörg Lederbauer: Sarebbe una visione troppo miope. Noi stessi all’RDZ ricicliamo solo una minima parte dei veicoli. Il grosso lo fanno le aziende di riciclaggio in tutto il mondo. Per noi è vitale recuperare materie prime secondarie da usare nella produzione di veicoli nuovi. Pertanto è nel nostro interesse che anche le aziende di riciclaggio abbiano accesso al know-how acquisito all’RDZ nello smantellamento dei prototipi e dei veicoli di prova. Tramite la piattaforma online che abbiamo sviluppato, mettiamo a disposizione gratis questi dati a tutti i partner nel mondo. Alla fine si tratta della classica situazione in cui tutti ci guadagnano.

Con la mobilità elettrica dovete affrontare nuove sfide nel riciclaggio, anche per quanto riguarda le preziose materie prime contenute nelle batterie ad alta tensione. Come state reagendo?

Le batterie sono un tema centrale. Per questo collaboriamo con SK tes, specialista del riciclaggio, che ha sviluppato un processo per recuperare le materie prime dalle batterie dei veicoli. In linea di massima ricicliamo l’intera batteria, involucro incluso. Particolare attenzione è rivolta però alle materie prime della chimica delle celle, come cobalto, nichel o litio, che vengono reimmesse direttamente nella produzione di nuove celle per batterie. Queste partnership sono vitali perché assicurano risorse e creano cicli virtuosi dei materiali. Il BMW Group ha già consolidato questi cicli chiusi anche per tante altre materie prime.

Il riciclaggio ormai non comincia più alla fine del ciclo di vita del veicolo. Che ruolo ha il design circolare nello sviluppo di nuovi modelli?

Un ruolo centralissimo. Teniamo conto della riciclabilità sin dalla prima fase di progettazione, dalla scelta dei materiali al tipo di collegamenti e alla facilità di smontaggio. Più la costruzione di un veicolo è modulare e monomateriale, più è facile riusare in seguito i suoi componenti e materie prime. Anche in questo caso la batteria ad alta tensione fornisce un ottimo esempio. La si potrebbe in teoria incollare o avvitare alla carrozzeria. Noi abbiamo scelto di avvitarla e questo ci permette di smontarla o ripararla in maniera più efficiente ed economica. Il design circolare quindi non è più fantascienza, ma già oggi una parte integrante della nostra attività di sviluppo.

Foto: BMW

Jörg Lederbauer responsabile del Recycling and Dismantling Centre (RDZ) del BMW Group

Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di BMW.

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