La ricerca è il motore di una mobilità individuale sostenibile. Per i suoi veicoli il BMW Group cerca nuove soluzioni in fatto di materiali, produzione e tecnologie di propulsione. Il progetto «Futuro» coinvolge anche start-up svizzere.
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Il piacere di guidare parte dall’innovazione
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Il piacere di guidare parte dall’innovazione
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• • David Schnapp, Sustainable Switzerland Editorial Team
Come nel migliore dei film, la prima sede di Bcomp – start-up svizzera di Friburgo – è stata un garage. L’attuale CEO, Christian Fischer, e i cofondatori puntavano a sviluppare dei materiali leggeri per la produzione di sci e snowboard. Anziché il carbonio o le fibre di vetro, Bcomp usa però materiali naturali come il lino, il che – non da ultimo per l’industria automobilistica – è molto interessante. Con il suo venture fund BMW i Ventures, il BMW Group ha perciò deciso di partecipare a Bcomp e usato gli innovativi materiali prodotti nella Svizzera occidentale p. es. nel motorsport. I componenti di lino dell’impresa cleantech sono stati impiegati da BMW M Motorsport per la prima volta nel 2019 in Formula E. Il settore ricerca di BMW e Bcomp hanno anche avviato una cooperazione per lo sviluppo: lo scopo è quello di produrre i componenti dei veicoli del futuro avvalendosi di una più alta percentuale di materie prime rinnovabili.
Alla fine dello scorso anno Bcomp è stata nominata «Newcomer of the Year» tra le imprese fornitrici dell’azienda automobilistica. Ma la start-up di Friburgo, oggi tra i produttori di punta di materiali compositi ad alta prestazione ricavati da fibre naturali, non è che un esempio dell’importante decarbonizzazione in atto nel settore auto – che, se affrontata seriamente, diventerà un’impresa di ampio respiro.
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Finiture interne vegane
Materie prime rinnovabili e fibre naturali come canapa, kenaf o lino p. es. contengono al massimo l’impiego di materiale e, rispetto alle materie convenzionali, riducono il peso del prodotto anche del 50% contribuendo così a un calo del consumo energetico dei veicoli. I materiali naturali, inoltre, incidono positivamente sull’impronta ecologica: in fase di crescita, infatti, le piante usate per realizzarli possono assorbire CO2 e liberare ossigeno.
I nuovi materiali sono dunque utili per ridurre su ampia scala le emissioni di CO2 delle automobili – dalla materia prima fino al riciclaggio al termine del ciclo di vita. La domanda di finiture interne vegane, p. es., è in continuo aumento e i prodotti alternativi alla pelle riducono anche dell’85% l’impronta ecologica delle superfici dei veicoli. Insieme a un’altra start-up, questa volta messicana, il BMW Group sta anche lavorando per fare in modo che il Deserttex™ – materiale a base di fibre di cactus polverizzate – divenga idoneo alla produzione di serie nel settore automobilistico. Il suolo delle piantagioni di cactus assorbe 8100 t di CO2 all’anno e le piante non hanno bisogno di acqua. A differenza della pelle bovina, non vanno inoltre sottoposte alla concia chimica tradizionale e non si generano quindi acque di scarico. Venendo poi meno l’allevamento bovino, non viene emesso gas metano nocivo per l’ambiente. Un giorno, quindi, l’abitacolo delle BMW potrebbe essere realizzato con materiale ecologico a base di cactus..
««In quanto fonte energetica versatile, l’idrogeno svolgerà un ruolo chiave per la svolta energetica e la protezione del clima.»»
Oliver Zipse
CEO di BMW
Materiali riciclati
L’innovazione a 360 gradi è fondamentale per una mobilità futura a basse emissioni di CO2. E un aspetto di quest’ultima è costituito dall’economia circolare. Le auto devono essere concepite in modo che, una volta dismesse, fungano da materia prima per la produzione di nuove vetture. Già oggi, in media, i veicoli del BMW Group sono realizzati con materiali riciclati e riutilizzati fino al 30%. Vengono impiegate soprattutto materie prime ottenute in modo responsabile, sottoposte a una trasformazione a basse emissioni di CO2 e caratterizzate da un’elevata riciclabilità.
La nuova MINI Cooper SE Cabrio elettrica sarà p. es. il primo modello di serie al mondo a essere dotato di ruote in metallo leggero interamente realizzate con alluminio secondario. Quello che sembrerebbe un dato trascurabile è in realtà il risultato di un complesso lavoro di sviluppo. Va da sé che anche gli elementi costruttivi fatti di materie prime secondarie devono soddisfare gli alti standard di qualità, design, sicurezza e meccanica del BMW Group. Alla fine del ciclo di vita le ruote in metallo leggero della MINI Cooper SE Cabrio possono anche essere riciclate al 100%.
Per poter produrre auto veramente sostenibili, non si può trascurare nessun aspetto. Se il veicolo elettrico a batteria (BEV) si è ormai imposto su larga scala, per il futuro della mobilità la tecnologia dell’idrogeno possiede un grande potenziale, che può essere dispiegato solo con uno spirito di ricerca irrefrenabile. «In quanto fonte energetica versatile, l’idrogeno svolgerà un ruolo chiave per la svolta energetica e la protezione del clima», spiega Oliver Zipse, CEO di BMW AG. «È infatti uno dei mezzi in assoluto più efficienti per immagazzinare e trasportare le energie rinnovabili. Questo potenziale andrebbe sfruttato anche per accelerare la trasformazione del settore della mobilità. L’idrogeno è il tassello mancante per una mobilità a emissioni zero – perché per poter avere in tutto il mondo una mobilità priva di effetti sul clima non basterà una sola tecnologia».
Bcomp
Christian Fischer, CEO della start-up svizzera Bcomp.
Efficienti celle a combustibile
Con la BMW iX5 Hydrogen l’azienda ha messo a punto un veicolo il cui sistema a celle combustibili è un buon esempio dell’innanzi citato spirito di ricerca. A Monaco di Baviera, presso il suo centro di competenza interno per l’idrogeno (H1), il BMW Group produce sistemi di celle combustibili altamente performanti per la flotta pilota dell’iX5 Hydrogen. L’H1 viene trasformato in corrente che alimenta i motori elettrici dell’auto. Rispetto ai veicoli elettrici a batteria la soluzione a idrogeno offre una serie di vantaggi: il rifornimento è presto fatto e il veicolo ha una portata omogenea, che non dipende dalla temperatura esterna. Con ciò le auto sono in grado di soddisfare le esigenze di mobilità quotidiane e percorrere lunghe tratte.
L’impegno a innovare di continuo e i coerenti investimenti in ricerca e sviluppo stanno mettendo a segno successi misurabili. Nel 2022 il BMW Group è riuscito a vendere 433 795 veicoli elettrici ed elettrificati. E dal 2006 ad oggi le emissioni generate per ciascun veicolo in fase di produzione sono già state ridotte di oltre il 70%. L’obiettivo del BMW Group è ora quello di ridurre le emissione di un altro 80% (sulla base dei dati 2019) entro il 2030. In totale e rispetto al 2006 rimarrà quindi ancor meno del 10% delle emissioni originali di CO2.
Premio per l’impegno del personale
Un operato sostenibile in ogni settore è però qualcosa che va oltre gli aspetti dell’approvvigionamento di materiale ed energia e non ha a che fare solo con metodi di propulsione innovativi. Riguarda infatti anche e soprattutto le persone che trainano la trasformazione. Un’impresa non può fare a meno di coinvolgere il personale nella transizione verso la neutralità climatica e d’incentivarlo. Ogni anno, perciò, i dipendenti che si sono impegnati in progetti sostenibili di volontariato in ambito sociale e ecologico vengono insigniti del BMW Group Award per l’impegno sociale. A fine 2022 si è svolta l’undicesima edizione dell’Award. I vincitori si adoperano a favore di famiglie svantaggiate, prestano sostegno a bambini con disabilità, seguono famiglie con figli affetti da gravi patologie oppure aiutano i giovani a scoprire i loro potenziali. Ogni anno dipendenti ovunque sparsi nel mondo concorrono per il premio, che all’interno dell’azienda gode di grande prestigio. Oltre al riconoscimento per l’impegno profuso, ai vincitori va una cifra di 10 000 euro che confluisce nei progetti di aiuto. I finalisti del processo di selezione a più tappe si aggiudicano invece 2500 euro a testa per le loro iniziative. Come dimostra l’esempio del BMW Group Award, l’impegno sociale rappresenta un’importante componente di una mobilità responsabile, sostenibile su larga scala e con buone prospettive future.
Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di BMW.
Questo articolo copre i seguenti SDG
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sono 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile concordati dagli Stati membri dell'ONU nell'Agenda 2030 e riguardano temi quali la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare, la salute, l'istruzione, l'uguaglianza di genere, l'acqua pulita, l'energia rinnovabile, la crescita economica sostenibile, le infrastrutture, la protezione del clima e la tutela degli oceani e della biodiversità.