L'industria della moda è nota per la sua rapidità di produzione e per il continuo cambiamento delle tendenze. Ma dietro la produzione di massa si nascondono grandi problemi ecologici e sociali. Secondo Greenpeace, la produzione tessile causa fino all'11% delle emissioni globali di gas serra, più dell'intera industria aeronautica. Ciò significa che l'industria della moda è già uno dei principali motori del cambiamento climatico.
Anche il comportamento dei consumatori ha un forte impatto sull'ambiente. Secondo i calcoli, oggi possediamo così tanti capi di abbigliamento che le prossime sei generazioni potrebbero esserne dotate. Tuttavia, la maggior parte di questi finisce in discarica. Secondo l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), ogni anno in Svizzera vengono smaltiti nelle raccolte tessili circa 6 kg di abiti usati per persona, pari a circa 55.000 tonnellate.
Alla luce di queste cifre allarmanti, sempre più consumatori e aziende si rivolgono alla slow fashion, un movimento che pone l'accento sulla sostenibilità e sullo shopping consapevole.