Proprio al momento giusto
Un ruolo centrale nel progetto è stato svolto dalle aziende che hanno trasformato in prototipi le fibre, i filati e i tessuti non tessuti provenienti dal riciclaggio. La cerchia dei partner commerciali comprende Coop, Rieter, Rohner Socks, Ruckstuhl, Texaid e Workfashion, nonché i partner di rete dell’Ufficio federale del servizio civile, Nikin e Tiger Liz Textiles. I test nelle rispettive fabbriche hanno costituito un «Reality Check» per il team Texcircle. Secondo Tina Tomovic, più di una volta ci si è dovuti rendere conto che la teoria non può sempre essere attuata nella pratica. Ad esempio, i vecchi cuscini e piumoni sono interessanti dal punto di vista dei materiali, ma oggi non è ancora possibile una lavorazione efficiente ed economica di tali prodotti.
Tuttavia, accanto a questi risultati sconfortanti, ci sono state molte storie di successo e, tutto sommato, un bilancio positivo. Ruckstuhl AG, ad esempio, ha creato un tappeto riciclato per la zona giorno con un filato realizzato per il 50% di materiale riciclato proveniente da cappotti e maglioni di lana usurati. Adrian Berchtold, amministratore delegato e rappresentante del consiglio di amministrazione dell’azienda, osserva con soddisfazione: «Ruckstuhl produce tappeti in fibre naturali dal 1881, e il tema della sostenibilità è ancorato nel nostro DNA fin dalle origini. Il progetto Texcircle ci ha permesso di approfondire queste idee e di trovare soluzioni concrete per i rifiuti tessili insieme ai partner di progetto». Quindi il progetto è arrivato esattamente al momento giusto.
In totale, sono stati realizzati sei prototipi, laddove la qualità del prodotto doveva sempre essere pari a quella dei tessuti comparabili venduti in negozio. L’azienda Rieter di Winterthur ha potuto produrre filati per un maglione da vecchi jeans e filati per tende da vecchi pantaloni da fornaio. Il produttore di abbigliamento da lavoro Workfashion, con sede a Zugo, invece, ha trasformato la fodera isolante di vecchi cuscini e imbottiture di piumini in gilet da lavoro. E l’azienda Rohner Socks ha prodotto calzini con le magliette del servizio civile. Quali sono state le maggiori sfide nella riprogettazione delle catene del valore?
Hermann Lion, CEO di Jacob Rohner AG (Rohner Socks), la vede così: «Strategicamente, la nostra attenzione è rivolta alla creazione di una catena di approvvigionamento trasparente, in modo che i consumatori possano fare scelte informate sui prodotti». Le sfide maggiori potrebbero essere le nuove strutture dei prezzi, dovute all’aumento dei costi delle materie prime e delle fasi di lavorazione. Tuttavia, Hermann Lion è convinto del progetto: «I filati realizzati con Post-Consumer-Waste consentono di produrre nuovi prodotti con un maggiore valore aggiunto, nel nostro caso le calze». Questo garantisce un migliore utilizzo delle materie prime e quindi una migliore gestione delle nostre risorse. Hermann Lion aggiunge: «Il progetto di Texcircle ha dimostrato che questi filati possono essere facilmente utilizzati per alcune categorie di prodotti, senza che il consumatore debba sacrificare la qualità, la durata o il comfort di utilizzo».