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Il giardino è sfera privata. O almeno lo era fino a poco tempo fa. Foto: Adobe Stock

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Opinione. Il giardino come area di progettazione pubblica: nel verde privato lo Stato intravede sempre di più un potenziale per la lotta alle conseguenze di densificazione e surriscaldamento globale.

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Il giardino è un pezzo di natura recin- tato. La recinzione serve a tenere a dis- tanza ospiti indesiderati, poco importa se persone o animali. Molti possono essere i modi di utilizzare questo fazzoletto di terra. Ci sono orti che servono a produrre quel che porteremo in tavola, p. es. patate, carote o fagioli. Qui la recinzione serve a tenere lontani animali affamati e persone malintenzionate. Un giardino può però anche essere luogo di divertimento, rige- nerazione e svago. Ecco allora che fanno capolino fiori e arbusti fioriti, una fon- tanella, sentieri di ghiaia che invitano a passeggiare. E poi ci sono giardini assolu- tamente idilliaci, come quello in cui vive- vano Adamo ed Eva: una riproduzione del paradiso pensata come contrapposi- zione all’ambiente quotidiano. Nell’Eden Adamo ed Eva se ne andavano in giro nudi – perché il giardino è sfera privata e ciò che vi accade non deve interessare a nessuno. O almeno lo era fino a poco tempo fa. I giardini vanno infatti atti- rando sempre più l’interesse di politica e società e lo Stato è sempre meno indiffe- rente a ciò che vi accade. In questi pezzi di terra intravede infatti un notevole po- tenziale per combattere quegli sviluppi indesiderati che lo mettono sempre più alla prova. Le parole d’ordine sono den- sificare e proteggere il clima.

La massiccia crescita della popo- lazione svizzera impone un’edifica- zione intensiva di alloggi. Ove possibile, quindi, le grandi città procedono alla densificazione. I vecchi edifici vengono demoliti e sostituiti con immobili che sfruttano al massimo i terreni. Con ciò va perso molto verde. Ora il Canton Zu- rigo, p. es., ha stabilito che la superficie verde pro capite deve essere di almeno 8 m2. Con l’aumentare della densifica- zione per le autorità si fa quindi sempre più difficile rispettare questo valore di riferimento.

Alberi sotto protezione

Una conseguenza è che cortili interni e terrazze sui tetti privati devono divenire pubblicamente accessibili. Anche gli orti collettivi vanno incontro a un destino si- mile. Si ha poi un netto calo degli alberi di grandi dimensioni, il che rappresenta uno sviluppo indesiderato anche per motivi climatici: gli alberi ad alto fusto fanno in- fatti ombra e hanno il potere di abbassare le temperature in città. Lo Stato punta quindi ad aumentarne il numero e mette sotto protezione quelli esistenti. La città di Zurigo, p. es., vuole addirittura spin- gere i privati a piantare di nuovo grandi alberi nei loro giardini. Se l’immobile è nuovo, ciò non è difficile: il permesso edi- lizio viene concesso solo in presenza dei requisiti richiesti. Ormai la città prescrive quali alberi scegliere e dove piantarli.

Inoltre, non tollera più i neofiti, come piante ornamentali provenienti da altre aree geografiche. Il lauroceraso e l’al- bero delle farfalle, p. es., sono finiti su una lista nera. Onorare le specie autoc- tone – è questo il motto del momento.

Alcuni cantoni hanno anche vie- tato i giardini di ghiaia: deserti pietrosi a bassa manutenzione che contribuiscono poco alla biodiversità ma molto al sur- riscaldamento dell’aria in estate. Appare sempre più chiaro che lo Stato vede nei giardini privati le ultime risorse da sfo- derare contro gli effetti negativi di den- sificazione e cambiamento climatico. E la tendenza è destinata a farsi più forte.

Nel Canton Zurigo prossimamente entreranno in vigore nuove disposizioni per uno «sviluppo degli insediamenti adattato al clima». Diverrà così possibile piantare grandi alberi molto più a ridosso della proprietà dei vicini. Verrà inoltre in- trodotto l’obbligo di piantumazione, l’in- verdimento dei terreni sarà sancito dallo Stato e verrà prescritto anche quello dei tetti. Il giardino sarà dunque messo al ser- vizio della comunità. Oggi Adamo ed Eva si vedrebbero costretti a lasciare il loro Eden, per lo meno a Zurigo.

L'autore Felix E. Müller è pubblicista freelance ed ex caporedattore di NZZ am Sonntag.

Questo articolo copre i seguenti SDG

Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sono 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile concordati dagli Stati membri dell'ONU nell'Agenda 2030 e riguardano temi quali la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare, la salute, l'istruzione, l'uguaglianza di genere, l'acqua pulita, l'energia rinnovabile, la crescita economica sostenibile, le infrastrutture, la protezione del clima e la tutela degli oceani e della biodiversità.

15 - Vita sulla Terra

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