Logo image
Foto: PD

La sostenibilità deve diventare parte integrante della cultura aziendale.

Società Contenuto partner: Boston Consulting Group (BCG)

Les collaborateurs, chevilles ouvrières de la neutralité climatique

Uno studio condotto da Boston Consulting Group e Microsoft illustra come preparare il personale aziendale, sviluppare competenze e convertire la sostenibilità in una componente fissa della cultura dell’impresa.

0

Condividi
Copiare il link LinkedIn
Ascoltare
Logo image

Les collaborateurs, chevilles ouvrières de la neutralité climatique

Condividi
Copiare il link LinkedIn
Ascoltare

6 Min.  •   • 

Centrali elettriche che catturano CO2 dall’atmosfera invece di liberarlo, proteine alternative dai piselli o soia come base per alimenti, carburanti a basse emissioni per parchi veicoli – aziende di tutto il mondo hanno inserito la sostenibilità tra le loro priorità. Le innovazioni tecnologiche però non bastano per rendere le aziende sostenibili – una realtà con cui devono fare i conti molte società. Un terzo delle maggiori imprese quotate in borsa si è impegnato a raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette tra il 2030 e il 2050. Nettamente inferiore invece la quota – di appena il 17% – di quelle che affermano di essere a buon punto con la decarbonizzazione. È quanto emerge dalle analisi condotte dall’azienda di consulenza strategica Boston Consulting Group.

Il tempo stringe

La riduzione di CO2 mette le imprese di fronte a più sfide contemporaneamente: sottende un enorme processo di trasformazione – paragonabile alla digitalizzazione – che coinvolge tutte le aree aziendali. Intere unità organizzative devono cambiare la loro mentalità, sviluppare competenze multidisciplinari e fissarle a ogni livello dell’impresa. Il tempo a disposizione è limitato e la curva di apprendimento da affrontare ripida. Chi intende centrare gli obiettivi climatici entro il 2030 deve già darsi da fare. E servono collaboratori che si intendano di sostenibilità. «Gli obiettivi di sostenibilità fissati per il 2030 pongono l’economia davanti a un’impresa titanica: in meno di sette anni è necessario formare fino a 150 milioni di persone in diversi settori della sostenibilità », afferma Elizabeth Lyle, Managing Director presso la Boston Consulting Group (BCG).

Creare una task force

Che capacità devono avere dirigenti e dipendenti per portare avanti l’agenda della sostenibilità? E com’è possibile trasmettere queste competenze? Insieme a Microsoft, BCG ha analizzato le strategie messe in atto da imprese leader nel settore della sostenibilità come AT&T, HSBC, John Deere, JSW Steel, Owens Corning, Sysco e Unilever. Per lo studio «Put Talent at the Top of the Sustainability Agenda» sono stati condotti sondaggi e interviste con 250 dirigenti responsabili della sostenibilità all’interno della loro azienda. Mobilitare, integrare, accelerare: così si presenta il modello ideale per raggiungere la sostenibilità. La fase di mobilitazione consiste nella costituzione di una sorta di task force. Si tratta di un gruppo ristretto e multidisciplinare di esperti che sviluppano e consolidano la strategia. Il fattore decisivo di successo è mettere a punto il mix giusto di competenze. Precursori della sostenibilità come, p. es., Microsoft hanno scelto per questo team persone con conoscenze approfondite soprattutto in materia di funzione, trasformazione e digitalizzazione, e meno di sostenibilità. Il motivo? Per abbattere efficacemente le emissioni di CO2 è spesso necessario stravolgere completamente modelli e processi operativi propri dell’impresa. Bisogna cioè allontanarsi dalle vecchie pratiche di creazione e monitoraggio del valore. Premessa indispensabile per concepire il cambiamento è, appunto, una vasta conoscenza di tali processi. Per questo nelle imprese che hanno partecipato allo studio il 68% dei responsabili della sostenibilità è stato reclutato internamente. Il 60% non dispone di un know-how specifico nel campo della sostenibilità. Le competenze vengono acquisite direttamente sul lavoro. Il 93% considera questa decisione particolarmente efficace. Solo il 26%, invece, assolve programmi di certificazione esterni.

Foto: PD

Fonte: Report BCG / Microsoft *Put talent at the top of the sustainability Agenda" (2023)

Grafico: quali skill sono determinanti? Queste le competenze più importanti per la riqualificazione nel settore della sostenibilità (risposte degli interpellati in percentuale):

Formazione mirata

Quello che ancora funziona per il team di pochi eletti di norma si rivela troppo poco vincolante per attecchire in tutta l’impresa. Nella fase d’integrazione è necessario incorporare in ogni singola funzione aziendale delle competenze specifiche in materia di sostenibilità. I colleghi della contabilità, p. es., devono essere pratici di compensazione di carbonio, per il reparto Acquisti è importante la documentazione sulle emissioni lungo le catene di fornitura e il dipartimento legale deve tenere conto dei requisiti normativi, come quelli dell’Unione Europea sulla tassa del CO2. La grande banca londinese HSBC ha pertanto dato vita a un’accademia interna sulla sostenibilità dove, solo nel 2022, diverse migliaia di collaboratori hanno assolto una formazione. Anche il produttore indiano di acciaio JSW Steel offre al personale formazioni sia presenziali che online. BCG, invece, integra l’accademia interna sul clima e la sostenibilità con partnership, p. es. con la Cambridge Judge Business School o la Columbia Climate School.

Nasce una nuova impronta

Dal management agli apprendisti – sono i collaboratori l’elemento chiave per la transizione a impresa sostenibile. Ognuno deve incorporare nelle proprie attività lavorative gli obiettivi di sostenibilità e farli diventare parte della cultura aziendale. È questo il contenuto della fase 3, ossia quella dell’accelerazione. A questo stadio l’agenda della sostenibilità acquista velocità. Occorre coinvolgere tutto il personale dipendente e renderlo portavoce della strategia ambientale. Owens Corning, uno dei maggiori produttori di fibra di vetro al mondo, è riuscita a dare un’immagine positiva all’argomento. Ha integrato l’impronta ecologica negativa, il cui simbolo è un piede, con l’impronta di una mano. Questa rappresenta tutto ciò che può migliorare la vita delle persone, come materiali riciclabili, economia circolare, trasparenza nell’approvvigionamento delle materie prime e riduzione delle emissioni dei fornitori. L’impronta della mano positiva crea una cultura aziendale da cui prendere ispirazione e che pone l’accento sulla sostenibilità. Da Microsoft la tassa interna sul clima ha motivato molti collaboratori. Già nel 2012 singoli reparti hanno dovuto pagare delle imposte interne sul CO2 con il loro budget. Questa forma di tassazione è stata estesa a gennaio del 2020 alle emissioni dello Scope 3. Così è coperta l’intera catena di fornitura, ossia tutti gli articoli acquistati, i viaggi di lavoro e il tragitto casa-lavoro. Con l’inclusione dello Scope 3 un segmento più ampio dell’azienda ha preso coscienza della problematica delle emissioni e della sostenibilità. Come conseguenza in tutta l’organizzazione sono state avviate diverse iniziative volte a ridurre il CO2.

Investire in formazione

Conseguire gli obiettivi di sostenibilità non è soltanto una questione di responsabilità nei confronti dell’ambiente, ma anche d’investimento nel futuro dell’azienda. «La creazione di valore per gli azionisti dipenderà in misura sempre maggiore dall’effettiva leadership nel campo della sostenibilità. I collaboratori sono d’importanza fondamentale per questa evoluzione», spiega Rich Lesser, Global Chair di BCG e coautore dello studio. Le imprese devono investire nella formazione delle risorse umane, questo l’appello lanciato dallo studio. Ma anche altri attori possono e devono fare la loro parte: operatori e istituti di formazione in grado di creare contenuti didattici multidisciplinari ad hoc, organizzazioni e associazioni industriali che fissano standard per le posizioni chiave e governi che incentivano le imprese a investire in corsi di aggiornamento.

Maggiore sostenibilità in tre fasi

In ogni impresa e organizzazione il percorso verso un futuro sostenibile inizia dalle persone. Le loro competenze influiscono sulla possibilità, per l’economia e la società, di raggiungere la neutralità climatica. I team di sostenibilità insediati ai vertici delle aziende possono mettere in moto il cambiamento. Sta poi alle imprese attuarlo integrando l’agenda di sostenibilità nelle mansioni e nella formazione di tutti i collaboratori e rendendola così un elemento della cultura aziendale.

Per avanzare in tale direzione servono normalmente tre passi:

Fase I: mobilitazione. Un team ristretto di esperti sviluppa una strategia e traccia i primi passi importanti per rendere l’impresa sostenibile.

Fase II: integrazione. In un secondo momento tutti i settori dell’impresa devono familiarizzare con il tema della sostenibilità. Sotto la guida del team di esperti le competenze necessarie vengono consolidate a livello dell’intera organizzazione.

Fase III: accelerazione. Dopo che la sostenibilità è stata integrata lungo tutta la catena del valore è importante garantire la fidelizzazione e la motivazione dei collaboratori.

Dichiarazione: Questo contenuto è stato creato dalla redazione di Sustainable Switzerland su incarico di BCG.

Questo articolo è pubblicato su

Pubblicità

Articoli popolari

Articoli consigliati per voi

BCP Perspectives
Cambiamento climatico

Perché le aziende dovrebbero investire ora nella sostenibilità

Esternalizzare la sostenibilità?
Management

Esternalizzare la sostenibilità?

Foto: PD

I gestori patrimoniali svizzeri assumeranno il ruolo di leader globali in ambito ESG?

Articoli simili

ISTOCK
Tessili

Industria della moda, agire subito!

Creatori di sostenibilità dalla Svizzera
Governance

Creatori di sostenibilità dalla Svizzera

Verso l’obiettivo zero netto grazie a dati affidabili
Management

Verso l’obiettivo zero netto grazie a dati affidabili