Per un libero reclutamento di dirigenti
Solo la qualifica conta.
Il posto deve andare al miglior candidato.
In una società egalitaria il sesso non può rappresentare un criterio di selezione di un candidato: il criterio numero uno deve essere sempre la qualifica. Una quota sposta l’equilibrio delle priorità nel processo di selezione.
In certi settori le donne qualificate scarseggiano.
Per le imprese non è sempre facile trovare donne qualificate a cui affidare la gestione operativa o strategica. Ciò vale soprattutto per i settori – p. es. quello delle telecomunicazioni o dell’ingegneria – in cui le donne sono comunque poco rappresentate. Questa situazione trova riscontro anche sul piano formativo: nelle materie economiche le donne che completano un percorso di studio sono solo il 35%. Con una quota rosa le aziende sarebbero tenute a selezionare lo stesso numero di persone in due gruppi di dimensioni diverse. A conti fatti, le donne avrebbero migliori opportunità di carriera rispetto agli uomini.
Vanno incentivate di più le nuove leve.
Affinché in futuro nelle imprese ci siano più donne manager, occorre incentivare fortemente le nuove leve, in modo da incrementare la percentuale di donne nei settori finora di dominio maschile. Molte aziende si sono già attivate in tal senso lanciando programmi mirati. Vale tra l’altro anche il discorso opposto: nelle professioni sociali o nell'assistenza, p. es., servono misure mirate per attirare un maggior numero di uomini.
La carenza di specialisti mitiga la situazione.
In Svizzera c’è carenza di specialisti. Entro il 2025 i posti vacanti saranno fino a 365 000. Il motivo è da ricercarsi nei babyboomer, che ora vanno in pensione. Molti di loro ricoprono oggi posizioni direttive e sono uomini: in questa fascia d’età la classica ripartizione dei ruoli è infatti ancora molto manifesta. I posti vacanti vengono occupati da una generazione in cui sia le donne che gli uomini hanno una buona istruzione e aspirano a una carriera. Ciò determina un aumento della percentuale di donne.
Sensibilizzazione e responsabilità delle imprese.
Grazie a strumenti utili come p. es. questa guida elaborata dall’Università di Berna, le imprese vengono sensibilizzate rispetto alla tematica e nello stesso tempo istruite su come ottimizzare il processo di reclutamento. Con il tempo potranno così incrementare in modo mirato la percentuale di donne senza dover fare i conti con un calo della qualità in fase di assunzione.