Lo stesso vale per il cambiamento climatico. La scienza ha riconosciuto il problema più di un secolo fa, un tempo si chiamava riscaldamento climatico o globale. Infatti, già nel 1856, la scienziata statunitense Eunice Newton Foote aveva constatato che alcuni gas si riscaldano se esposti alla luce del sole. E, in seguito a questa scoperta, aveva ipotizzato che l’aumento dei livelli di anidride carbonica avrebbe modificato la temperatura dell’atmosfera e quindi il clima. Questo accadeva nel XIX secolo, e nessuno vi fece caso. E ancor oggi, purtroppo, Eunice Foote è poco menzionata.
Da allora, le prove continuano ad accumularsi, decennio dopo decennio. Disponiamo di chiare misurazioni a lungo termine dell’aumento dell’anidride carbonica, più precise e affidabili che mai. Siamo consapevoli dell’aumento delle temperature e dello scioglimento dei ghiacciai, e assistiamo a un incremento di entrambi a un ritmo senza precedenti. E da qualche anno, vediamo i primi effetti visibili che convincono quasi tutti dell’esistenza del cambiamento climatico: fenomeni atmosferici estremi, siccità, inondazioni e molto altro.
Più passa il tempo, più si accumulano i risultati, già dal 1856, e più le previsioni diventano certe. Questa è la parte più spaventosa della storia: in base ai dati raccolti, la probabilità che il cambiamento climatico sia causato dall’uomo si sta avvicinando al 100%. In altre parole: l’attendibilità dell’affermazione «forse non esiste alcun cambiamento climatico» si riduce ogni giorno sempre di più, ormai da decenni.
Servono nuovi impulsi
Quindi, come per il Covid-19, il problema è stato identificato (CO2). Ma esistono soluzioni, come ad esempio i vaccini per il Covid-19? Penso di sì. I ricercatori di tutto il mondo ci lavorano da decenni. Da tempo propongono anche nuove tecnologie, ossia nuove fonti energetiche come l’energia eolica o fotovoltaica. E, probabilmente, nei prossimi anni sorgeranno altre fonti energetiche, come la generazione e l’immagazzinamento di energia dall’idrogeno. La ricerca di base sta inoltre cercando di identificare altre cause del cambiamento climatico. Infatti, sebbene l’anidride carbonica sia la causa principale, non è l’unico fattore scatenante. Anche il gas metano vi contribuisce in modo significativo. Vengono sviluppati materiali sempre migliori per filtrare tali gas e le sostanze chimiche dall’aria. Idealmente, questi elementi possono essere riutilizzati per chiudere il ciclo. Inoltre, sono in atto ricerche su come e quando il cambiamento climatico influirà su quali Paesi e regioni. I ricercatori stanno anche cercando di capire entro quando e come dobbiamo reagire per ottenere effetti reali.
Persino la ricerca economica propone nuove idee e regolamenti, poiché anche i modelli economici devono adattarsi al cambiamento climatico, se vogliamo continuare a vivere in buone condizioni. Il nuovo centro Enterprise for Society (E4S) dell’EPFL, in collaborazione con l’Università di Losanna e l’IMD, ad esempio, si sta occupando dello sviluppo di nuovi modelli economici a beneficio delle persone e del pianeta. E sta anche formando una nuova generazione di scienziati del clima e manager. Ci si chiede: perché i voli sono ancora così economici? E perché ci sono ancora così tante auto a benzina e ingorghi davanti al Gottardo? Quali meccanismi sono necessari per frenare il cambiamento climatico?
La mano invisibile
La risposta è semplice e triste allo stesso tempo: ci sono ancora troppi scettici e fatalisti. E persino negazionisti del cambiamento climatico. Seminano dubbi, proprio come i no-vax, e rallentano l’accettazione e la volontà di agire nella popolazione. Le loro argomentazioni fanno anche leva sulla famosa «mano invisibile» che dovrebbe regolare il mercato stesso per il bene della società. Tuttavia, devo purtroppo ammettere che gli «effetti visibili» di questa «mano invisibile» mi fanno dubitare di questo meccanismo presumibilmente magico. E il fatto è che, a causa di questi dubbi sulla realtà e l’illusione di una mano magica, nessuno agirà.
È come per l’industria globale del tabacco decenni fa. Gli effetti nocivi del fumo sulla salute erano noti da molto tempo. Eppure, a causa delle lobby e degli scienziati pagati per produrre rapporti falsi, nella popolazione vennero insinuati dubbi. Questo ha avuto un effetto tragico in quanto ha rallentato di decenni la volontà di agire e la regolamentazione, ed è costato la vita a centinaia di milioni di persone.
La buona notizia, tuttavia, è che ogni giorno sempre più individui si convincono del cambiamento climatico. E questa presa di coscienza cresce man mano che le prove aumentano e diventano più visibili per tutti noi. Noi ricercatori dobbiamo quindi continuare a dimostrare che il problema è reale. Non lo ripeteremo mai abbastanza. Allo stesso tempo, dobbiamo anche continuare a lavorare a soluzioni che possano essere implementate. È questo infatti ciò che la scienza e la tecnologia possono offrire: il riconoscimento del problema e le soluzioni tecniche. Il resto è responsabilità di tutti noi come società.
Spero vivamente che l’umanità si stia lentamente svegliando e che, per una volta, non bruciamo sconsideratamente tutto il legno del nostro pianeta solo per vincere le nostre scommesse come Phileas Fogg. In ogni caso, una cosa è chiara: abbiamo solo una chance per realizzare questo esperimento con successo.