Natale 2050 in Svizzera: tutti vogliono andare in montagna, preferibilmente a sciare, ma non c’è neve in nessun posto. Certo, sono anni che non nevica. Se non altro, al di sopra dei 1000 metri si è più protetti dalle inondazioni, perché gli eventi climatici estremi fanno ormai parte della quotidianità. Il termometro segna 12 gradi.
Uno scenario horror del futuro? No, la realtà: secondo l’attuale barometro delle apprensioni di Credit Suisse, il cambiamento climatico è effettivamente uno dei problemi principali per gli svizzeri. In questo Paese si registrano già diverse centinaia di morti per il calore ogni anno ed il volume dei ghiacciai si è dimezzato della metà negli ultimi 90 anni. Nel complesso, la temperatura media è aumentata di 2,0 gradi, quasi il doppio rispetto al confronto globale.
Ridurre radicalmente e più velocemente le emissioni
L’obiettivo è ridurre le emissioni annuali di gas serra di almeno il 50 per cento rispetto al 1990 entro il 2030. Solo così potremo raggiungere l’obiettivo di «zero netto» previsto dall’ Accordo sul clima di Parigi, per il quale ci siamo impegnati entro il 2050. Ma siamo sulla buona strada? Secondo un recente studio del Boston Consulting Group (BCG) per Sustainable Switzerland, non è affatto così. Già oggi manca un percorso di riduzione lineare e le misure previste non sono sufficienti. Il BCG ipotizza che, con la legislazione attuale, non si raggiungerà la riduzione delle emissioni di gas serra da 54 a 27 megatonnellate entro il 2030, ma solo una riduzione a 40 megatonnellate all’anno. I principali ostacoli sono di natura amministrativa. Nei media, l’argomento «Obiettivi climatici 2030» è un punto cieco, non se ne parla quasi mai. Questo nonostante l’urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra. Probabilmente, la questione è troppo controversa dal punto di vista politico ed apparentemente troppo complessa per i media. Questa passività ci costerà presto cara?