Le dighe mobili – un dono della Mobiliare alla regione di Interlaken – sono state in grado di prevenire grossi danni durante le intese piogge dell’estate 2021, ad esempio a Unterseen. Foto: PD
Il Laboratorio Mobiliare per la ricerca sui rischi naturali dell’Università di Berna sta lavorando sulla prevedibilità della grandine e delle inondazioni. I risultati della ricerca confluiscono direttamente nella prevenzione e vanno a beneficio della collettività.
7 Min.
• • Flavian Cajacob, Sustainable Switzerland Editorial Team
Tempeste, grandine, siccità: cosa ci aspetta? È proprio questa la domanda che Luzius Thomi si pone ogni giorno. È responsabile della geoanalisi e dei rischi naturali presso la Mobiliare e si occupa di fenomeni meteorologici estremi per professione. La sua missione? Pensare l’impensabile, prevedere l’imprevedibile.
Quella che sembra essere una contraddizione si basa su analisi e modellazioni. «Lo si vede di continuo al telegiornale», continua Thomi, «c’è una tempesta e un giornalista con gli stivali di gomma intervista le persone colpite e le autorità». Tutti sono unanimi nel dire che per loro un evento del genere era semplicemente «inimmaginabile».
Non fare nulla non è un’opzione
«Inimmaginabile» - eppure i segnali di cambiamento non sono presenti solo da ieri, osserva il dottore in geografia. «Che il cambiamento climatico sia un dato di fatto dovrebbe essere ormai chiaro a tutti», afferma Thomi. Ed è più che logico che questo sviluppo non sia privo di conseguenze per la natura e per le persone. «L’aria diventa sempre più calda. Questa assorbe più umidità e di conseguenza aumentano le precipitazioni intense, che a loro volta possono provocare inondazioni», spiega con un semplice esempio.
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La Mobiliare è attiva ad ampio raggio nell’ambito della sostenibilità. In quanto compagnia assicurativa dalle radici cooperative, è nel suo stesso interesse attribuire grande importanza alla riduzione dei danni − e quindi anche alla protezione del clima − sia internamente che esternamente. Nell’ambito della strategia aziendale per il clima, ad esempio, questo ha portato alla decisione di riscaldare tutte le sedi della Direzione con il teleriscaldamento e il calore geotermico, nonché con biogas. Ma anche la sensibilizzazione dei dipendenti e dei partner riveste grande importanza.
La strategia è chiara: da un lato, la Mobiliare sostiene attivamente la mitigazione del cambiamento climatico; dall’altro, investe conoscenze e denaro per adeguarsi ai suoi effetti attuali e futuri. E questo con una serie di misure, progetti e assistenza pratica.
Un team vincente alla ricerca di soluzioni concrete
La Mobiliare è anche impegnata nella ricerca: dal 2010, presso l’Università di Berna finanzia una cattedra per la ricerca sull’impatto climatico in Svizzera. Questo, a sua volta, ha dato vita nel 2013 al Laboratorio Mobiliare per la ricerca sui rischi naturali, gestito in collaborazione con il Centro Oeschger per la ricerca sui cambiamenti climatici. In particolare, vengono analizzati i processi che portano alla formazione di grandine, inondazioni e tempeste nonché i relativi danni. Il Laboratorio Mobiliare fa da punto d’incontro tra scienza e pratica.
Il team del laboratorio, composto da circa 15 persone, è guidato dalla professoressa Olivia Romppainen, dal professor Andreas Zischg e da Luzius Thomi. Quest’ultimo considera ideale che la scienza unisca le forze con una compagnia di assicurazioni nel campo della ricerca sul clima: «La scienza si occupa di ciò che accade nell’atmosfera e nel cielo, le assicurazioni si confrontano ogni giorno con i risultati, i danni e gli effetti di tutto questo». In parole povere, gli scienziati del Laboratorio Mobiliare non sono interessati a rimanere nella teoria, bensì a fornire le basi per soluzioni concrete che vadano a beneficio del pubblico. «Andiamo alla ricerca di risultati finché non è possibile utilizzarli nella pratica». Già oggi, le autorità, gli esperti, ma anche i privati possono informarsi sui potenziali di pericolo impliciti nei rischi naturali utilizzando numerosi strumenti del Laboratorio Mobiliare. «Con questa offerta e il nostro lavoro vogliamo fornire basi decisionali affidabili per l’intera società». Non fare nulla è certamente la peggiore delle opzioni in questo senso, dichiara Thomi.
Le cinque tempeste più intense in Svizzera dal 1999 (Spese per sinistri sostenute dalla Mobiliare in milioni di franchi svizzeri)
41 milioni per progetti di prevenzione
In qualità di principale assicuratore cose della Svizzera, la Mobiliare ha tutto l’interessa a monitorare il clima e le condizioni meteorologiche. Dal 2006, ad esempio, ha investito circa 41 milioni di franchi in progetti di prevenzione gestiti dai comuni per proteggersi dai rischi naturali.
In questo modo, in tutta la Svizzera sono stati finora sostenuti circa 160 progetti con finanziamenti iniziali o parziali. Tutti hanno lo stesso obiettivo: evitare danni a persone, beni mobili e immobili. Le misure cofinanziate comprendono, ad esempio, strutture di protezione dalle valanghe e dalla caduta massi, ma anche la protezione dalle inondazioni e la rinaturazione dei fiumi. Le informazioni sui progetti provengono di volta in volta dalle 80 agenzie generali regionali della Mobiliare. Quando i progetti di prevenzione strutturale non sono possibili o non offrono una protezione sufficiente contro le inondazioni, entrano in gioco le misure mobili che possono essere installate rapidamente in caso di un evento, garantendo una protezione aggiuntiva. Dal 2019, la Mobiliare ha donato sistemi antiesondazione mobili, ciascuno lungo 400 metri, a dieci regioni soggette a inondazioni, tra cui la città di Locarno. Quest’anno, anche Lucerna, Bienne, Thun, Kreuzlingen e Porrentruy hanno ricevuto container con elementi di diga flessibili che possono essere utilizzati ovunque.
La valutazione delle località si è basata su un’analisi del rischio effettuata dal Laboratorio Mobiliare per la ricerca sui rischi naturali, in relazione al potenziale dei danni nelle aree inondabili. I sistemi di dighe hanno già dimostrato la loro utilità, ad esempio nella piovosa estate del 2021 nelle regioni di Interlaken e Zofingen.
Al Laboratorio Mobiliare vengono sviluppate catene di modelli che raffigurano eventi come grandine, piogge intense e inondazioni. In altre parole, si prevede l’imprevedibile. I dati, generati in continuazione, identificano le aree a rischio e mostrano dove è opportuno adottare misure di protezione. Un buon esempio è la rete di misurazione della grandine creata dalla Mobiliare, da MeteoSvizzera e dal Laboratorio Mobiliare. Si tratta di 80 sensori installati nel Giura, nella regione del Napf e nel Ticino meridionale. I sensori, completamente automatici, registrano con precisione l’energia d’impatto, la dimensione dei chicchi e l’ora esatta della grandinata. Nell’app di MeteoSvizzera è stata inoltre inserita una funzione di segnalazione per consentire alla popolazionedi notificare con precisione le grandinate. E questa opportunità viene sfruttata attivamente: finora sono state ricevute circa 300000 segnalazioni. Anche tali segnalazioni confluiscono nelle simulazioni del modello, aiutando a minimizzare i danni in modo mirato in futuro e a comprendere meglio la grandine. «La grandine è incredibilmente complessa», osserva Thomi.
Grazie alle indagini scientifiche e alle analisi statistiche del Laboratorio Mobiliare, è possibile aumentare la prevedibilità di grandine, piogge intense e inondazioni. Così l’imprevedibile diventa un po’ più prevedibile. «E se si sa cosa sta per accadere, è più facile adattare il proprio comportamento e adottare misure di protezione adeguate», afferma Thomi. Assicurare è bene, ma in questo caso prevenire è meglio.
La Mobiliare
In qualità di principale assicuratore cose della Svizzera, la Mobiliare ha tutto l’interessa a monitorare il clima e le condizioni meteorologiche. Dal 2006, ad esempio, ha investito circa 41 milioni di franchi in progetti di prevenzione gestiti dai comuni per proteggersi dai rischi naturali.
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La valutazione delle località si è basata su un’analisi del rischio effettuata dal Laboratorio Mobiliare per la ricerca sui rischi naturali, in relazione al potenziale dei danni nelle aree inondabili. I sistemi di dighe hanno già dimostrato la loro utilità, ad esempio nella piovosa estate del 2021 nelle regioni di Interlaken e Zofingen.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) sono 17 obiettivi globali per lo sviluppo sostenibile concordati dagli Stati membri dell'ONU nell'Agenda 2030 e riguardano temi quali la riduzione della povertà, la sicurezza alimentare, la salute, l'istruzione, l'uguaglianza di genere, l'acqua pulita, l'energia rinnovabile, la crescita economica sostenibile, le infrastrutture, la protezione del clima e la tutela degli oceani e della biodiversità.