Tempeste, grandine, siccità: cosa ci aspetta? È proprio questa la domanda che Luzius Thomi si pone ogni giorno. È responsabile della geoanalisi e dei rischi naturali presso la Mobiliare e si occupa di fenomeni meteorologici estremi per professione. La sua missione? Pensare l’impensabile, prevedere l’imprevedibile.
Quella che sembra essere una contraddizione si basa su analisi e modellazioni. «Lo si vede di continuo al telegiornale», continua Thomi, «c’è una tempesta e un giornalista con gli stivali di gomma intervista le persone colpite e le autorità». Tutti sono unanimi nel dire che per loro un evento del genere era semplicemente «inimmaginabile».
Non fare nulla non è un’opzione
«Inimmaginabile» - eppure i segnali di cambiamento non sono presenti solo da ieri, osserva il dottore in geografia. «Che il cambiamento climatico sia un dato di fatto dovrebbe essere ormai chiaro a tutti», afferma Thomi. Ed è più che logico che questo sviluppo non sia privo di conseguenze per la natura e per le persone. «L’aria diventa sempre più calda. Questa assorbe più umidità e di conseguenza aumentano le precipitazioni intense, che a loro volta possono provocare inondazioni», spiega con un semplice esempio.
La Mobiliare è attiva ad ampio raggio nell’ambito della sostenibilità. In quanto compagnia assicurativa dalle radici cooperative, è nel suo stesso interesse attribuire grande importanza alla riduzione dei danni − e quindi anche alla protezione del clima − sia internamente che esternamente. Nell’ambito della strategia aziendale per il clima, ad esempio, questo ha portato alla decisione di riscaldare tutte le sedi della Direzione con il teleriscaldamento e il calore geotermico, nonché con biogas. Ma anche la sensibilizzazione dei dipendenti e dei partner riveste grande importanza.
La strategia è chiara: da un lato, la Mobiliare sostiene attivamente la mitigazione del cambiamento climatico; dall’altro, investe conoscenze e denaro per adeguarsi ai suoi effetti attuali e futuri. E questo con una serie di misure, progetti e assistenza pratica.
Un team vincente alla ricerca di soluzioni concrete
La Mobiliare è anche impegnata nella ricerca: dal 2010, presso l’Università di Berna finanzia una cattedra per la ricerca sull’impatto climatico in Svizzera. Questo, a sua volta, ha dato vita nel 2013 al Laboratorio Mobiliare per la ricerca sui rischi naturali, gestito in collaborazione con il Centro Oeschger per la ricerca sui cambiamenti climatici. In particolare, vengono analizzati i processi che portano alla formazione di grandine, inondazioni e tempeste nonché i relativi danni. Il Laboratorio Mobiliare fa da punto d’incontro tra scienza e pratica.
Il team del laboratorio, composto da circa 15 persone, è guidato dalla professoressa Olivia Romppainen, dal professor Andreas Zischg e da Luzius Thomi. Quest’ultimo considera ideale che la scienza unisca le forze con una compagnia di assicurazioni nel campo della ricerca sul clima: «La scienza si occupa di ciò che accade nell’atmosfera e nel cielo, le assicurazioni si confrontano ogni giorno con i risultati, i danni e gli effetti di tutto questo». In parole povere, gli scienziati del Laboratorio Mobiliare non sono interessati a rimanere nella teoria, bensì a fornire le basi per soluzioni concrete che vadano a beneficio del pubblico. «Andiamo alla ricerca di risultati finché non è possibile utilizzarli nella pratica». Già oggi, le autorità, gli esperti, ma anche i privati possono informarsi sui potenziali di pericolo impliciti nei rischi naturali utilizzando numerosi strumenti del Laboratorio Mobiliare. «Con questa offerta e il nostro lavoro vogliamo fornire basi decisionali affidabili per l’intera società». Non fare nulla è certamente la peggiore delle opzioni in questo senso, dichiara Thomi.